Un cloud sovrano è un ambiente di cloud computing progettato per garantire che tutti i dati (incluse le applicazioni, i dati archiviati e i dati che viaggiano attraverso le reti) siano archiviati, elaborati e gestiti all'interno di un determinato Paese o area geografica, e siano conformi alle leggi e ai regolamenti sulla sovranità dei dati di tale Paese o area geografica.
La sovranità dei dati è il concetto secondo il quale i dati digitali sono soggetti alle leggi e alla governance del Paese in cui vengono raccolti, archiviati o elaborati, anche se sono gestiti da un'organizzazione di un altro Paese. La sovranità è essenziale per proteggere e mantenere al sicuro i dati, in particolare per le agenzie governative e le organizzazioni che operano in settori fortemente regolamentati come per esempio la finanza o la sanità.
Con un cloud sovrano, le organizzazioni possono esercitare un controllo completo sui dati, la sicurezza e la trasparenza, oltre a poter impedire accessi o influenza dall'estero. I cloud sovrani sono solitamente gestiti da entità o imprese nazionali, in collaborazione con provider di cloud locali affidabili, per garantire la sovranità legale e operativa sull'infrastruttura digitale e sui dati.
Per le aziende, un cloud sovrano è fondamentale per garantire la conformità ai requisiti di sovranità digitale.
Le leggi sulla sovranità proteggono diverse categorie di dati, la più importante delle quali è quella che riguarda le informazioni di identificazione personale (o PII, Personally Identifiable Information) delle persone fisiche. A questa si aggiungono talvolta la proprietà intellettuale, i segreti commerciali, le pratiche commerciali, i dati finanziari e altro ancora.
I cloud sovrani si trovano in genere in grandi datacenter di proprietà di hyperscaler e sono accessibili agli utenti autorizzati tramite una connessione Internet sicura o attraverso collegamenti specifici air‑gapped, ossia non connessi a Internet.
Quando si parla di sovranità dei dati, si usa spesso anche il termine “residenza dei dati”: i due però non sono sinonimi. Per residenza dei dati si intende molto semplicemente il luogo in cui i dati vengono archiviati fisicamente: anche se i tuoi dati risiedono, poniamo, all'interno di un server in Germania, questo non rende automaticamente chiaro chi può o non può accedervi. Ed è qui che entra in gioco la sovranità dei dati. La sovranità impone che i tuoi dati siano soggetti alle leggi e ai regolamenti del Paese in cui risiedono: quindi, anche se la tua organizzazione ha sede negli Stati Uniti, se i tuoi dati risiedono in Germania devono essere conformi alle regole applicate in Germania.
Con un cloud sovrano, le organizzazioni possono ottenere il massimo controllo sui dati, sull'infrastruttura e sulle operazioni, mantenendo allo stesso tempo la conformità alle leggi e alle normative nazionali. Tra le caratteristiche principali di un cloud sovrano possiamo elencare:
Accesso limitato: esistono limiti a chi può accedere al cloud e può utilizzarlo, in genere basati sull'area geografica, sui ruoli all'interno dell'organizzazione, sulle autorizzazioni di sicurezza o persino sulla cittadinanza. Solo gli utenti considerati affidabili possono accedere ai dati e ai sistemi all'interno di un cloud sovrano.
Posizione e residenza dei dati: le organizzazioni possono stabilire dove devono risiedere le diverse raccolte di dati – se in un determinato Paese, una determinata area geografica, o persino in un determinato datacenter.
Standard di conformità rigorosi: basati su normative nazionali o specifiche del settore, questi standard includono controlli tecnici sui dati, nonché modalità di gestione, archiviazione e protezione dei dati.
Criteri per il supporto operativo: è possibile richiedere che il personale del provider di cloud soddisfi criteri specifici, per esempio in fatto di cittadinanza, residenza e autorizzazioni di sicurezza. In questo modo, il personale che non soddisfa tali criteri non è ammesso a lavorare con il cloud sovrano.
Rete dedicata e sicura: caratteristica fondamentale per i cloud sovrani, può variare da ambienti air‑gapped isolati a configurazioni VPN private. Il risultato è che il cloud sovrano viene tenuto separato dal normale traffico di rete e protetto dal rischio di accessi non autorizzati.
Crittografia avanzata: componente essenziale, protegge i dati nei cloud sovrani dagli utenti esterni. Succede spesso che siano le organizzazioni stesse a gestire le proprie chiavi di crittografia, il che significa che il provider di cloud non ha visibilità né controllo sui dati archiviati.
I cloud sovrani sono progettati per soddisfare i requisiti legali dei Paesi e delle aree geografiche in cui vengono archiviati i dati. Le organizzazioni devono rispettare le leggi sulla protezione dei dati, gli standard specifici del settore e le normative relative a privacy, sicurezza e controllo degli accessi. Archiviando i dati all'interno dei confini legali definiti dalla giurisdizione locale tramite i cloud sovrani, le organizzazioni possono ridurre i rischi legali e tenersi pronte per gli eventuali audit guadagnandosi la fiducia di autorità di regolamentazione e clientela.
I cloud sovrani promuovono la sicurezza e la privacy dei dati attraverso controlli rigorosi sugli accessi, crittografia avanzata, e un'infrastruttura dedicata che impedisce l'accesso non autorizzato da parte di entità straniere. Inoltre, le piattaforme cloud sovrane operano nel rispetto delle giurisdizioni nazionali e locali, riducendo così il rischio di esposizione dei dati dovuto a normative estere e programmi di sorveglianza internazionali. Gli elevati standard di sicurezza e le funzionalità di privacy rendono i cloud sovrani una componente IT fondamentale per le organizzazioni che operano con dati riservati o classificati, come ad esempio le agenzie governative e i provider di infrastrutture critiche.
Un cloud sovrano riduce il rischio che si verifichino violazioni dei dati, perché restringe l'accesso agli utenti autorizzati che si trovano all'interno di aree specifiche – oltre ad avvalersi di rigorose autorizzazioni di sicurezza e ad assicurare la conformità a leggi e normative locali. L'infrastruttura rimane isolata, mentre le reti dedicate e le chiavi di crittografia gestite dal cliente lavorano in sincrono per ridurre l'esposizione e impedire gli accessi non autorizzati. È poi possibile adottare altre misure di sicurezza per ridurre l'esposizione agli attacchi al di là dell'infrastruttura cloud pubblica, in modo da impedire il più possibile l'accesso ai dati da parte di attori malevoli esterni e stranieri.
Con un cloud sovrano, è possibile personalizzare i propri servizi cloud per soddisfare gli obblighi legali, le esigenze di sicurezza e i propri obiettivi aziendali specifici. Le organizzazioni possono scegliere dove archiviare i propri dati e stabilire chi vi ha accesso in base a cittadinanza, autorizzazione, o ruolo all'interno dell'azienda. I cloud sovrani offrono poi flessibilità nell'implementazione, che può avvenire in ambienti completamente isolati o in configurazioni ibride a seconda delle esigenze: questo consente di mantenere il controllo sui propri dati, senza dover rinunciare alla scalabilità e all'innovazione che il cloud offre.
Non è facile tenere il passo con normative e standard che variano notevolmente da Paese a Paese, e da settore a settore. Le organizzazioni si ritrovano non solo a dover gestire un complesso panorama di requisiti legali che riguardano la residenza dei dati, i controlli di accesso, la crittografia e altro ancora, ma anche a dover tenere d'occhio le continue modifiche agli standard e alle norme. La maggior parte delle organizzazioni investe quindi in consulenze legali, infrastrutture specializzate e audit periodici per garantire la conformità.
La situazione si complica ulteriormente quando bisogna allinearsi a linee guida non solo nazionali ma anche internazionali sulla conformità, come per esempio nel caso di un'organizzazione che debba conformarsi sia alle leggi tedesche che a quelle dell'Unione europea in generale. Inevitabilmente, tutta questa complessità rende più difficile l'adozione del cloud sovrano.
L'interoperabilità può essere una sfida per i cloud sovrani, perché questi per loro natura sono spesso isolati per poter soddisfare i requisiti di conformità. L'isolamento limita l'integrazione con molti servizi cloud, ma anche con applicazioni terze e ambienti multicloud. L'esistenza di diversi standard e API, insieme alle normative territoriali, ostacolano la condivisione dei dati e la compatibilità dei sistemi tra i diversi cloud. Infine, anche lo spostamento dei carichi di lavoro tra cloud sovrani e non sovrani può essere difficoltoso. Tutti questi problemi di interoperabilità riducono l'agilità e complicano nel complesso le strategie cloud delle organizzazioni.
È forte la tentazione di affidarsi a un unico provider per la creazione e l'implementazione di un cloud sovrano. Gran parte di questo lavoro comporta una serie di personalizzazioni per soddisfare le esigenze di sovranità specifiche dell'organizzazione: personalizzazioni che di certo contribuiscono a migliorare la sicurezza e la conformità, ma che sfortunatamente riducono la flessibilità e possono creare ostacoli se si vuole passare a un altro provider o a un'altra piattaforma. La migrazione a un altro servizio cloud potrebbe anzi richiedere una importante riprogettazione delle applicazioni e necessitare di una nuova certificazione. Legarsi a un unico vendor, insomma, tende ad aumentare i costi, ridurre la velocità di innovazione e ostacolare l'agilità di un'organizzazione.
È importante trovare un provider di cloud sovrano che offra le policy di controllo e gli standard di crittografia richiesti dalle normative pertinenti. Tali normative possono variare da settore a settore o da Paese a Paese: ti consigliamo quindi di accertarti se il provider da te scelto possiede davvero le competenze e capacità necessarie per fornire il servizio di cui hai bisogno.
I provider di cloud sovrano possono essere di vari tipi: supportati dal settore pubblico, supportati dal settore privato, e supportati da entrambi come nel caso dei provider di cloud sovrano ibridi. I provider supportati dal settore pubblico in genere danno priorità alla sicurezza nazionale, alla sovranità dei dati e al rispetto delle leggi locali, ma possono essere meno attenti o preparati per quel che riguarda gli aspetti più commerciali. I provider supportati dal settore privato spesso collaborano con agenzie locali e tendenzialmente offrono più scalabilità, innovazione e funzionalità moderne, ma di contro possono essere soggetti a proprietà o influenza straniera. I provider ibridi combinano caratteristiche di entrambi i tipi precedenti e spesso implicano una collaborazione tra governi e aziende commerciali, coniugando così la conformità governativa a una maggiore flessibilità tecnologica.
Le normative continueranno ad evolversi, così come la tecnologia. Se vuoi adottare le nuove tecnologie man mano che emergono (e sappiamo che è così), il tuo provider di cloud sovrano deve offrire soluzioni con la scalabilità e la flessibilità di cui la tua organizzazione avrà bisogno in futuro. Man mano che la tua organizzazione crescerà, il cloud sovrano dovrà cambiare per adattarsi ai progressi dell'AI, dell'apprendimento automatico, dei Big Data, delle analitiche in tempo reale e delle tecnologie future che ancora neppure immaginiamo.
In Europa la questione della sovranità del cloud si fa sempre più pressante man mano che si moltiplicano le preoccupazioni per la privacy, la sicurezza e il controllo dei dati – soprattutto alla luce del CLOUD Act degli Stati Uniti e della nostra crescente dipendenza dai dati digitali. L'UE ha introdotto normative come il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), che si applica a tutti gli Stati membri e stabilisce linee guida rigorose su come le organizzazioni devono gestire, archiviare e trasferire i dati.
Come se non bastasse, anche i singoli Paesi stanno approvando leggi e normative proprie sul cloud sovrano. Per esempio:
La Francia ha lanciato l'iniziativa “Cloud de Confiance”, secondo la quale i servizi cloud certificati devono essere ospitati da provider con sede nell'UE per garantire che siano al riparo dall'influenza di leggi extraeuropee.
La Germania, interessata a una localizzazione dei dati rigorosa, ha collaborato con partner privati tramite programmi come Gaia‑X, un progetto di infrastruttura dati federata.
Altri Paesi, come l'Italia e la Spagna, premono per lo sviluppo di servizi cloud nazionali o con sede nell'UE per ridurre la dipendenza dai colossi tecnologici stranieri.
Il contenuto di queste nuove normative nazionali varia da Paese a Paese, il che aumenta sicuramente la complessità per le organizzazioni che operano in più Stati UE. Le aziende devono così destreggiarsi tra le normative dell'Unione e le norme specifiche di ciascun Paese, con ripercussioni sulla strategia cloud, sulla selezione dei vendor e sulle operazioni di conformità. Per mantenere la conformità è spesso necessario collaborare con provider locali o ibridi per garantire il rispetto delle disposizioni di legge senza però perdere la capacità di poter sfruttare le moderne funzionalità cloud.
Con l'evoluzione della sovranità del cloud, assisteremo quasi certamente a una crescente pressione normativa. I governi e le industrie continueranno a emanare leggi più severe sulla protezione dei dati e sulla localizzazione, il che spingerà le organizzazioni ad adottare sempre più diffusamente i cloud sovrani per garantire la conformità e prevenire gli accessi non autorizzati ai dati.
Per rimanere agili e consentire flessibilità, innovazione e scalabilità, le organizzazioni implementeranno sempre più spesso soluzioni ibride e multicloud per la sovranità. I cloud sovrani potranno ospitare i dati più sensibili di un'organizzazione, mentre i carichi di lavoro che non rientrano in normative così rigide potranno essere eseguiti sui cloud pubblici.
Lo sviluppo di norme e quadri internazionali che semplifichino la conformità e consentano l'interoperabilità globale tra cloud sovrani e altri tipi di ambienti cloud in tutto il mondo potrebbe infine andare a vantaggio sia delle aziende che delle autorità di regolamentazione.
Nutanix aiuta le organizzazioni a rafforzare la sovranità del cloud semplificando la protezione dei dati, il rispetto delle normative di conformità e la progettazione di sistemi resilienti – il tutto senza vincolare a un singolo vendor o esporre a rischi geopolitici. Con Nutanix, le organizzazioni possono gestire obblighi complessi di sovranità, aumentando contemporaneamente le prestazioni e la sicurezza dei carichi di lavoro critici. Con Nutanix puoi eseguire le app e i dati dove preferisci, applicare policy rigorose sulla residenza dei dati, implementare una crittografia completa, gestire il controllo degli accessi a livello granulare, garantire la resilienza, e operare in modo fluido anche in ambienti disconnessi o air‑gapped.
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