
Il termine ‘storage software‑defined’ indica prodotti eseguiti su hardware server di largo consumo, senza componenti hardware appositamente costruiti. Le soluzioni di storage software‑defined sono dunque più adatte per ridurre i costi rispetto ai prodotti di storage tradizionali basati sull'hardware.
Astraendo le risorse dall'hardware, le aziende godono di maggiore flessibilità, prestazioni efficienti e scalabilità più semplice. In questo modo le risorse di storage si prestano meglio alla programmazione e diventano componenti chiave di un datacenter software‑driven. Di conseguenza, queste risorse sono molto più facili da automatizzare rispetto a quelle delle infrastrutture divise in silos.
Block, file e object storage
Questa categoria utilizza un cluster distribuito di server per supportare le tre principali varietà di soluzioni di storage: block, file e object. Oltre a un sistema di gestione unificato, questo metodo di storage consente alle aziende di utilizzare la metodologia che preferiscono.
Object scale-out
Questo sistema crea e assegna un identificatore univoco all'oggetto. Alcune soluzioni di object storage possono supportare anche l'accesso ai file, tra cui NFS e SMB.
Block scale-out
I prodotti di block storage raggruppano i nodi in un unico sistema utilizzando nodi server x86. In questo modo le aziende possono beneficiare di una comunicazione coerente tra i nodi.
File scale-out
Questa è la prima categoria SDS e consente di creare condivisioni di file scale-out altamente disponibili da utilizzare con lo storage di applicazioni basato su file.
Virtualizzazione dello storage
Questo sistema parte dalle soluzioni di storage basate su hardware in diverse ubicazioni e crea un unico dispositivo di storage che può essere utilizzato e monitorato attraverso una singola piattaforma di gestione.
Infrastruttura iperconvergente
Unendo server, reti di storage e array di storage separati in un cluster distribuito di risorse di elaborazione e storage in esecuzione su server di largo consumo, l'infrastruttura iperconvergente offre alle aziende un unico sistema semplificato per gestire e scalare le proprie esigenze di storage.
Come funziona lo storage software-defined?
La virtualizzazione dello storage è un elemento fondamentale affinché l'SDS funzioni. Viene utilizzata per separare l'hardware di storage e il software di gestione dello storage, che spesso include anche la gestione di diverse policy per la replica, le snapshot e i backup. Come accennato, l'SDS crea un “pool” virtuale consolidato per gli array di dischi di un'azienda. A quel punto vengono formati i dischi virtuali, che appaiono come LUN in un server host.
Perché c'è bisogno dello storage software‑defined?
I potenziali clienti dell'SDS sono in grado di cogliere subito i vantaggi implicati dall'adottare questa soluzione, ma è importante che le aziende mettano sul piatto della bilancia non solo i vantaggi dell'SDS, ma anche tutti i rischi associati al mantenimento di una strategia di storage basata su hardware obsoleto.
Secondo IBM le aziende devono essere consapevoli del fatto che una soluzione di storage tradizionale comporta un “punto di rottura”. Stanno emergendo sempre più applicazioni complesse con requisiti specifici e l'enorme afflusso di dati sta mettendo sotto pressione lo storage tradizionale; inoltre stanno cambiando le aspettative su ciò che una strategia di storage può e deve fare. E sfortunatamente, nonostante la crescita delle esigenze, i budget aziendali sono sempre più ristretti.
L'approccio tradizionale allo storage inizierà inevitabilmente a sgretolarsi sotto questo tipo di pressioni. Le aziende necessitano di una maggiore flessibilità rispetto a quella offerta dallo storage legacy. Anche se un'organizzazione aggiunge preventivamente capacità prima che le esigenze di storage lo richiedano, questo approccio non è né sostenibile né conveniente nel lungo periodo.
Perché le aziende scelgono lo storage software‑defined
Le aziende che hanno adottato l'SDS godono di notevoli vantaggi su tutti i fronti, dai costi alla scalabilità. Dal momento che l'SDS può essere utilizzato con un server x86, le aziende guadagnano una maggiore flessibilità quando si tratta di selezionare i responsabili IT, eliminare le criticità legate al lock-in con i vendor, e molto altro ancora.
Senza dubbio l'SDS è un'opzione di storage economica per le aziende che sperano di ridurre la loro spesa CapEx. Dato che l'SDS utilizza server x86, le aziende non devono affrontare le ingenti spese associate agli storage array SAN proprietari.
La scelta di una soluzione software‑defined è inoltre un ottimo modo per fornire intelligenza centralizzata nel datacenter. Dal momento che l'SDS separa l'“intelligenza” – ossia il software – dai dispositivi fisici, le attività amministrative vengono ridotte e le aziende possono sfruttare policy automatizzate per il proprio piano di storage, il che permette loro di rispondere rapidamente al variare delle necessità di storage.
I vantaggi dell'adozione dello storage software‑defined sono molteplici e spingono un numero sempre maggiore di aziende a scegliere un approccio allo storage indipendente dall'hardware. Grazie alla sua flessibilità nel fornire e integrare varie opzioni di storage dei dati, le aziende sono in grado finalmente non solo di archiviare i propri dati, ma anche di sfruttarli pienamente per ottenere insight migliori.
Inoltre, grazie alle funzionalità di automazione, le organizzazioni possono godere di:

Lo storage software‑defined for Dummies

Le considerazioni principali sullo storage per i dati non strutturati

In primavera il pensiero va allo storage software-defined

Storage software-defined: il nostro punto di vista
