Fondazione Telethon lavora dal 1990 per dare risposte concrete a tutte le persone che lottano contro le malattie genetiche, così rare da essere spesso dimenticate dai grandi investimenti pubblici o privati in ricerca. Grazie alla raccolta fondi, concretizzata tra le tante attività anche attraverso maratone televisive, finanzia in Italia i migliori ricercatori e progetti di ricerca biomedica sulle malattie genetiche rare, investendo nel merito e nell’eccellenza. La Fondazione, di cui nel 2020 ricorre il trentesimo anno di presenza in Italia, ha scelto Nutanix per creare una Virtual Desktop Infrastructure (VDI) da affiancare al data center principale. Gli obiettivi sono ridurre la complessità nella manutenzione dei PC e garantire all’utente di poter lavorare in qualsiasi luogo in modo completamente agnostico e svincolato dall’hardware a disposizione in quel momento.
Organizzazioni “non profit”
Nutanix Enterprise Cloud Platform
Applicazioni
Nutanix ci ha permesso, grazie all’iperconvergenza, di azzerare tutta quella parte di amministrazione dell’infrastruttura che riguarda hypervisor, risorse, provisioning, installazione degli aggiornamenti e gestione del network e dello storage. Questo ha liberato risorse preziose.
In Fondazione Telethon lavorano circa 140 persone, suddivise tra le sedi di Roma e Milano, oltre a quelle presenti presso gli Istituti di Ricerca di Pozzuoli e del capoluogo lombardo. In totale si parla di circa 300 collaboratori, molti dei quali operano spesso in mobilità. Il reparto IT, guidato dal responsabile dei sistemi informativi Marco Montesanto, è composto da cinque tecnici con un’esperienza eterogenea. La scelta di avere una VDI è stata quindi strategica. “Nel corso degli anni siamo stati molto attenti, acquistando hardware dello stesso vendor e della stessa famiglia e mantenendo il software costantemente aggiornato” dice Montesanto. “Nonostante questo, l’amministrazione di 140 postazioni tra fisse e portatili comportava uno sforzo notevole, soprattutto per quanto riguarda patch e manutenzione hardware, con tempi di ripristino quantificabili nell’ordine di qualche giorno”.
Per identificare il fornitore in grado di soddisfare al meglio le esigenze di Fondazione Telethon è stata avviata un’operazione di scouting interno e si è ampliata l’indagine analizzando i report delle principali società di ricerca. Nel Magic Quadrant di Gartner dedicato all’iperconvergenza, in alto a destra, Nutanix figura come l’azienda leader. Da qui è partita la verifica finale. “L’approccio di Nutanix è stato fondamentale,” spiega Montesanto “dato che il software Citrix da noi utilizzato si sposa in modo ottimale per i nostri scopi sia con l’Acropolis Hypervisor sia con la piattaforma hardware”.
Il progetto e l’implementazione sono stati da un punto di vista tecnico gestiti completamente all’interno. “Una volta completato il deployment, abbiamo lanciato le nuove postazioni di lavoro pubblicizzandole con l’aiuto dei colleghi del marketing e della comunicazione” commenta Montesanto.
L’obiettivo di riduzione della complessità è stato completamente centrato. “Nutanix ci ha permesso, grazie all’iperconvergenza, di azzerare tutta quella parte di amministrazione dell’infrastruttura che riguarda hypervisor, risorse, provisioning, installazione degli aggiornamenti e gestione del network e dello storage” afferma soddisfatto Montesanto. “Questo ha liberato risorse preziose”.
L’implementazione della nuova VDI ha portato anche altri vantaggi: “Il numero di richieste di assistenza per le postazioni fisiche si è ridotto di oltre il 7%” dice Montesanto. “Si tratta di un dato rilevante, considerato il gran numero di macchine fisiche ancora presenti. Inoltre, per preparare una nuova postazione fisica prima serviva qualche giorno, mentre ora bastano poche decine di minuti”.
Tutta l’operazione è stata definita da Montesanto “un grande successo”, tanto che Fondazione Telethon ha deciso di continuare a investire su Nutanix. “Nel datacenter secondario presente nella nostra sede installeremo la soluzione di DR e definiremo un pool di postazioni chiave che in caso di fault del sito primario possano essere operative garantendo la continuità del business” conclude il responsabile dei sistemi informativi. In attesa che anche il datacenter principale, ospitato dal Cineca, possa un giorno ospitare l’Enterprise Cloud Platform di Nutanix.