Schüco International: l’avanguardia del private cloud basato su HPE

L’azienda cercava una soluzione che incarnasse al meglio il concetto di iperconvergenza. L’ha trovata con Nutanix grazie a Infonet Solutions

INNOVAZIONE, DESIGN E SOSTENIBILITÀ

Nata in Germania nel 1951, Schüco è una multinazionale leader mondiale nella progettazione e realizzazione di sistemi in alluminio per finestre, porte, facciate e componenti dell’involucro edilizio. Impiega oltre 5.600 dipendenti ed è attiva in più di 80 Paesi nel mondo, generando un fatturato di circa 1,7 miliardi di euro. Partner di numerosi architetti di fama internazionale, Schüco è conosciuta soprattutto per progetti audaci e originali, come le residenze progettate da Zaha Hadid a Milano City Life. La filiale italiana, che ha sede a Padova, gestisce il terzo mercato in ordine di importanza del Gruppo, dopo Germania e Francia. Nata dall’acquisizione di un distributore dell’azienda, Schüco International Italia è storicamente indipendente, a livello di Sistemi Informativi, dalla casa madre, pur utilizzando l’infrastruttura centrale per alcune importanti applicazioni (come l’ERP marchiato SAP). Oltre a Padova, dove sono state collocate la sala macchine principale e la sala macchine secondaria, la filiale nazionale è strutturata con altre cinque sedi commerciali (Milano, Torino, Rimini, Roma e Napoli), collegate in rete. In totale sono connessi al sistema informativo on premise circa 200 utenti, tra dirigenti e altre figure professionali, tra cui i tecnici del laboratorio di ricerca di Padova.

IL SETTORE

Edilizia

L’ESIGENZA

  • Supportare un numero maggiore di utenti e applicazioni
  • Ottenere più agilità e velocità sia per l’IT sia per il business
  • Adottare una soluzione scalabile e aperta al cloud

LA SOLUZIONE

Infrastruttura Iperconvergente Nutanix

  • 6 nodi HPE ProLiant DX attivi
  • Software Nutanix Enterprise Cloud
 

Cercavamo un’infrastruttura light per poter partire con pochi nodi e poi scalare a piccoli passi e con investimenti sostenibili, proporzionati alle nostre dimensioni. Quando abbiamo incontrato Nutanix abbiamo capito che era la tecnologia giusta, anche per la sua interpretazione dell’iperconvergenza.

 

IL PROBLEMA 

Votato a supportare la crescita dell’azienda, sia in termini di nuovi utenti sia di nuove applicazioni e ambiti (come il CRM condiviso con i propri partner commerciali), il reparto IT di Schüco International Italia aveva individuato, già a partire dal 2017, la necessità di rinnovare la propria infrastruttura nella direzione di una tecnologia più agile e performante di quella tradizionale (server, storage e virtualizzazione) che aveva sempre utilizzato in passato. 

“Dall’inizio della nostra ricerca”, racconta Giovanni Aduso, ICT manager e facility manager di Schüco International Italia, “erano passati quasi due anni senza che si palesasse una soluzione soddisfacente. Poi, anche grazie al partner Infonet Solutions, abbiamo conosciuto Nutanix, e abbiamo capito che la scalabilità, la sostenibilità, ma soprattutto l’interpretazione del concetto di iperconvergenza e l’apertura al cloud erano tutte caratteristiche che si sposavano perfettamente con le nostre esigenze”. 

LA SOLUZIONE 

Alla fine del 2019, dopo qualche mese di analisi e di test, i primi tre nodi iperconvergenti, basati su server HPE ProLiant, vengono attivati grazie al software Nutanix Enterprise Cloud, con la facilità e l’immediatezza che Schüco si aspettava dopo aver studiato a fondo insieme a Infonet le caratteristiche della tecnologia Nutanix. 

Il progetto è stato il primo in Italia a costruire un sistema iperconvergente basato su hardware HPE e uno dei primi in Europa. “Anche la sicurezza che la tecnologia Nutanix supportasse i server HPE, a cui non volevamo rinunciare, è stato un elemento fondamentale nella decisione”, dice Aduso, “e così, senza l’ansia di dover concludere il lavoro in tempi brevi, abbiamo implementato i primi tre nodi e li abbiamo messi alla prova per prendere confidenza con lo strumento di amministrazione e i tool di migrazione, mantenendo il vecchio sistema attivo in parallelo. Dopo qualche mese, a gennaio 2020, abbiamo realizzato gli altri tre nodi e a marzo, in modo totalmente trasparente per noi e per gli utenti, abbiamo avviato il passaggio tra un’infrastruttura e l’altra”. 

I VANTAGGI 

Grazie alla possibilità di utilizzare il vecchio e il nuovo sistema in parallelo, Schüco ha potuto affrontare meglio l’emergenza legata al Covid-19. “Con la necessità di portare il 100% dei nostri dipendenti in smart working dall’oggi al domani”, dice Aduso, “avere due sistemi perfettamente funzionanti e poter gestire, con solo 3 persone del reparto IT, la migrazione da remoto senza che gli utenti subissero alcuna interruzione di servizio è stato sicuramente un grande vantaggio”. 

Lock-down a parte, i vantaggi sul fronte IT si sono rivelati anche più strategici: oggi Schüco ha a disposizione un sistema iperconvergente, che offre una grande flessibilità nel creare nuove macchine virtuali, ma che lascia aperta allo stesso tempo la strada del cloud. 

“Entrambi i siti di Padova vengono utilizzati per gestire in modo flessibile il carico di lavoro”, specifica Aduso, “consentendoci di distribuire la capacità a piacimento e attivare le repliche in modo sincrono o asincrono, il tutto senza dover effettuare nuovi investimenti per assorbire eventuali picchi. Passando dall’infrastruttura di tipo 3-tier a quella iperconvergente, risparmiamo anche diverse ore uomo per la gestione, direi circa mezza giornata alla settimana, e grazie alla semplicità nell’uso dell’interfaccia ora abbiamo due tecnici che possono configurare le macchine, mentre prima ne avevamo uno solo”. 

Dal lato dell’utente, la velocità che viene percepita con la nuova infrastruttura è notevolmente aumentata, le applicazioni girano meglio e Schüco ha potuto arricchire il proprio catalogo dei servizi tecnologici, mantenendo livelli di performance eccellenti e senza mettere mano al networking. 

IL FUTURO 

Un prossimo step, realizzato insieme ai colleghi dell’headquarter tedesco, potrebbe essere il passaggio al cloud, magari iniziando dal CRM condiviso con i partner, un’eventualità che Nutanix già supporta in modo naturale. “Visto che è già capitato di fare da pionieri per tutto il Gruppo”, conclude Aduso, “non escludo che anche questa volta la casa madre intraprenda il nostro stesso percorso, naturalmente su scala molto più grande”.