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L’automazione made in Italy è più frizzante con l’iperconvergenza

LEAS è diventata leader nel settore delle soluzioni di saldatura a elevata automazione, grazie alla costante innovazione di prodotto e di processo. In questo cammino ha incontrato Nutanix, che ha portato un ulteriore impulso alla crescita in termini di scalabilità, prestazioni e sicurezza

Dalle prime Lavorazioni Elettroniche Automatiche Speciali del 1973 alle soluzioni di saldatura integrate a elevata automazione degli ultimi anni: quasi mezzo secolo di impianti industriali ad alta tecnologia realizzati su misura per ogni singolo cliente; opere di meccanica ed elettronica che hanno varcato i confini dell’Italia per arrivare negli stabilimenti di oltre mille importanti aziende internazionali. Questo è LEAS, una tipica media azienda veneta di successo che fa della sostenibilità e dell’innovazione due cavalli di battaglia, due principi che l’hanno portata a diventare un leader di mercato, nonostante le dimensioni ancora compatte: 130 dipendenti e uno stabilimento a San Giorgio in Bosco, in provincia di Padova.

SETTORE

Automazione industriale

BENEFICI

  • Grande scalabilità e flessibilità
  • Minor TCO
  • Facilità di gestione
  • Maggior protezione dei dati aziendali

SOLUZIONE

Infrastruttura Iperconvergente Nutanix

  • 3 nodi Nutanix NX 8035 G7
  • Nutanix AOS
  • Nutanix AHV

Uno dei motivi che ci hanno spinto ad adottare la tecnologia Nutanix è stato la possibilità di avere un unico interlocutore per hardware, software e hypervisor, un elemento determinante per un’azienda in forte crescita che deve contare su un reparto IT sempre al passo con le nuove tecnologie.

Marco Ortolani
IT Manager, LEAS

LA SFIDA

La nuova sede è un nuovo inizio

LEAS non ha mai smesso di crescere, ma negli ultimi anni lo sviluppo del business è stato ancora più evidente. “Ci sono stati due fattori che hanno determinato una spinta ancora più forte”, dice Ortolani, “la pandemia, che ha portato ad un’accelerazione in diversi comparti industriali e una conseguente volontà dei player di investire in nuove tecnologie e la necessità di aumentare la produttività con impianti sempre più automatizzati e integrati”.

A maggio del 2021, vista la forte crescita del business e del numero di dipendenti, LEAS ha anche deciso di rinnovare la propria sede, più grande ma soprattutto più in linea con la nuova visione aziendale, di collaborazione e dinamicità e, perché no, l’occasione migliore per adottare soluzioni più agevoli anche in ambito IT.

“Abbiamo deciso di non nascondere più il data center”, prosegue Ortolani con malcelato orgoglio, “ma al contrario di posizionarlo a vista, così da diventare un simbolo della nostra ricerca di innovazione sia per i dipendenti sia per i clienti”.

L’abbandono del server-storage

Per LEAS l’occasione di toccare con mano i vantaggi delle architetture iperconvergenti arriva, come in molti casi, al momento di modernizzare la classica infrastruttura server-storage, che dopo cinque anni di onorato servizio aveva fatto il suo tempo. “Abbiamo colto l’occasione per rinnovare l’IT nell’ottica di sostenere la crescita dell’azienda”, racconta Marco Ortolani, IT Manager di LEAS, “ed eravamo alla ricerca di un partner tecnologico che ci permettesse di incrementare le prestazioni, l’agilità e la scalabilità, rendendo più agevole, nel contempo, la gestione”.

LA SOLUZIONE

Una scelta a occhi chiusi

Nella ricerca di efficienza, scalabilità e facilità di gestione, LEAS arriva in tempi molto brevi alla decisione di rivolgersi a Nutanix: “Abbiamo scelto la tecnologia iperconvergente di Nutanix a occhi chiusi”, dice Ortolani, “perché si è rivelata la miglior opzione in grado di soddisfare tutte le nostre esigenze. Conoscevo le soluzioni della multinazionale e, dopo una breve fase di analisi di alternative architetturali più tradizionali di altri fornitori, abbiamo deciso di investire in Nutanix per garantire all’azienda la più ampia scalabilità dei sistemi e a me la massima semplicità di gestione”.

LEAS ha implementato in breve tempo un sistema composto da tre nodi NX 8035 G7, su cui praticamente vengono fatti girare tutti gli applicativi aziendali, escludendo solo l’ERP.

Velocità di esecuzione e nessun fermo

Il progetto viene eseguito in tempi rapidi e senza intoppi: a maggio 2021 avviene il trasloco nella nuova sede, a inizio settembre arrivano le macchine e alla fine dello stesso mese tutti i sistemi sono già in linea e operativi.

“Rispetto alle esperienze precedenti con architetture server-storage”, dice Ortolani, “l’implementazione di questo sistema, che ho voluto vivere in prima persona per comprenderne a fondo le caratteristiche, è stato molto più rapido e agevole, soprattutto perché avevo un unico interlocutore e anche per la semplicità ed efficacia dell’hypervisor di Nutanix. Tutto è stato talmente semplice e lineare che in azienda non abbiamo avuto nemmeno un minuto di fermi macchina (un’eventualità che comunque non ci saremmo potuti permettere)”.

I RISULTATI

Il tempo è prezioso

Il primo risultato tangibile dell’entrata in servizio della nuova soluzione iperconvergente è l’incremento delle prestazioni, rilevato da tutti i circa 80 utenti dei sistemi aziendali. Ma i vantaggi ovviamente non si esauriscono qui. In pochi mesi, l’IT si rende conto che grazie a Nutanix l’impegno per la gestione dell’infrastruttura si è ridotto drasticamente, sia per effetto di un unico punto di interlocuzione per tutti i componenti del sistema sia per il taglio drastico dei tempi di tuning e aggiornamento.

“Con il sistema precedente impiegavo intere giornate a fare analisi ed esaminare tabelle di compatibilità”, dice Ortolani, “oggi, quello che prima facevo in tre giorni richiede solo tre ore, e io posso dedicarmi ad attività a più alto valore aggiunto nell’ambito della trasformazione digitale della mia azienda”.

La protezione dei dati a un livello superiore

Due effetti collaterali, ma importantissimi, dell’implementazione dell’iperconvergenza, sono stati la facilità di espansione dei sistemi (la scalabilità è in realtà uno dei motivi principali che ha portato alla scelta di Nutanix) e la sicurezza.

“Il fatto che con Nutanix ci siano i protection domain con gli snapshot automatici”, dice Ortolani, “e siano protetti dagli attacchi esterni è già di per sé un passo importante verso la protezione dei dati aziendali (tra cui i dati di progetto, uno degli asset aziendali) e la realizzazione di una vera business continuity, che rappresentano per noi obiettivo fondamentali insieme alla crescita”.

IL FUTURO

Disaster recovery e PLM con l’iperconvergenza.

LEAS conta di continuare a crescere nei prossimi cinque anni, di conseguenza i “lavori” in ambito IT continueranno nella direzione di una sempre maggiore scalabilità e flessibilità.

Nel prossimo futuro c’è l’acquisizione di una nuova soluzione di PLM (Product Lifecycle Management) di ultima generazione, tutto ovviamente sui sistemi iperconvergenti Nutanix.

“Nonostante la nostra infrastruttura sia tutta on-premise”, conclude Ortolani, “pensiamo col tempo di sfruttare l’apertura di Nutanix verso il cloud, cominciando magari con l’implementazione di un sistema di disaster recovery, che ci consentirebbe di fare un ulteriore passo nella direzione della sicurezza e della continuità di business”.