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Il multicloud, ibrido, open che serve alle imprese:
Red Hat e Nutanix

Di Rodolfo Falcone, Country Manager Red Hat Italia

7 Giugno 2022 | min

Red Hat e  Nutanix hanno incrociato le loro strade per permettere ai clienti, alle imprese e ai manager di creare, scalare e gestire più facilmente applicazioni innovative, importanti e nevralgiche per la propria organizzazione.
Un obiettivo chiaro e ambizioso perchè parliamo di applicazioni che, oggi, hanno il cuore e l’agilità delle architetture cloud-native, dei container e della virtualizzazione.
Un cuore fatto di scalabilità, sicurezza e velocità che servono a tutti, nessuno escluso, per ripartire, meglio, più competitivi e innovativi di “prima”.
L’obiettivo di permettere tutto questo è uno dei motori più potenti, il centro di gravità permanente che ha attratto, inevitabilmente, i nostri percorsi.

Due strade, quelle di Red Hat e Nutanix, che dopo un simile incrocio puntano dritto verso la forma di vita digitale più cercata e desiderata dalle imprese in questo momento.

Il multicloud ibrido è una “terra di mezzo” che, numeri dei più importanti osservatori alla mano, sta conoscendo una crescita record anche e soprattutto nel nostro Paese.
Perché? Perché è più scalabile, più sicuro, più conveniente e perché consente di salvaguardare gli investimenti già fatti, è più funzionale per lo sviluppo e la distribuzione di applicazioni e servizi. Tutte “cose” perfettamente coerenti rispetto alle nostre necessità in questa fase di ripartenza digitale.
Dietro ai numeri però c’è un percorso fatto di opportunità, ma anche di rischi e regole precise che non possono in alcun modo essere ignorate o, peggio, sottovalutate. Occorre evitare fughe in avanti, oggi nessuno può permettersi di sbagliare con il digitale… sul piatto c’è il nostro presente e buona parte del nostro futuro perché il digitale è dentro ogni angolo, anfratto delle nostre aziende, più di sempre.

Il senso dell’incrocio tra Red Hat e Nutanix è tutto qui e non lo diciamo “solo” noi, lo confermano le imprese e lo spiega Eric Sheppard, research vice president, IDC
«Le aziende di tutto il mondo stanno implementando un mix sempre più diversificato di workload moderni e cloud-native. Questa partnership tra Red Hat e Nutanix , e in particolare l'accordo di supporto collaborativo tra le due aziende, aiuta a portare le applicazioni virtualizzate e i carichi di lavoro containerizzati basati su Red Hat OpenShift in esecuzione sulla Nutanix Cloud Platform, andando a beneficio proprio di questi tipi di realtà e contribuendo a favorire una maggiore semplicità, agilità, scalabilità all'interno del complesso mondo hybrid cloud odierno».

Dal “nostro” incontro è nata e si sta sviluppando da tempo una collaborazione che combina le migliori tecnologie disponibili, permettendo l’implementazione, l’interoperabilità e la gestione di Red Hat OpenShift  e Red Hat Enterprise Linux con la Nutanix Cloud Platform,  inclusi Nutanix AOS e AHV.

Grazie alla sua architettura distribuita, la Nutanix Cloud Platform offre un ambiente IT altamente scalabile e resiliente perfetto per le distribuzioni aziendali di Red Hat OpenShift

Vogliamo e dobbiamo abilitare cloud ibridi aperti, per offrire ai clienti scelta e flessibilità. In questo scenario la nostra partnership con Nutanix porta un'offerta vincente di soluzioni di iperconvergenza, offrendo ai nostri clienti maggiori possibilità di scelta su come distribuire i loro carichi di lavoro containerizzati sostenuti da un'esperienza di supporto comune.

E’ quello che serve, è quello che chiedono le imprese, è quello che facciamo, insieme.